Quali sono le differenze tra Covid-19 e influenza?

Rileggendo la storia della diffusione del Covid19, a livello mondiale si possono ripercorrere anche tutte le tappe in cui da organi di stampa ed informazione ma anche da comunicazioni istituzionali il virus sia stato paragonato ad un’influenza. Purtroppo, il virus ha una portato diversa e una maniera di diffondersi molto più veloce ed invasiva

Individuiamo in questo articolo le differenze tra Coronavirus e influenza in cinque punti. 

 Numero base di riproduzione

  1. è il numero che indica i contagi generati da un’infezione. Per l’influenza il valore è pari a 1,3 mentre per il Covid-19 si aggira attorno al 2,3.

    Cosa significa questo valore?

    Questa differenza di valori – che sembra essere molto piccola – si traduce in un aumento esponenziale dei contagi anche dopo solo 5 cicli di contagio. La maniera di propagarsi del virus è quindi fino a 3,4 maggiore rispetto all’influenza.

    Il periodo di incubazione

    I sintomi dell’influenza si manifestano in un periodo tra i 2 e i 3 giorni. Il Covid-19 impiega in media 5 giorni. Tuttavia, è necessario sottolineare come per il Coronavirus, l’incubazione possa durare fino a 15 giorni, aumentando anche il rischio di contagio per altre persone.

  2. Come possiamo contenerlo?

    Chiaramente il Covid-19 è un’infezione nuova: non ha quindi elementi di contenimento come gli anticorpi generati negli anni precedenti. Ancora oggi il distanziamento sociale è una delle indicazioni da seguire perché limita la capacità di riproduzione del virus tra le persone. Come i dati dimostrano, la “quarantena” e la limitazione al minimo degli spostamenti sta evitando e continuerà ad evitare che si riproducano più cicli di contagio tra la popolazione.

  3. Chi colpisce il virus e qual è la sua gravità

Il virus colpisce per di più anziani con patologie pregresse e gli immunodepressi.

I dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-decessi-italia) evidenziano come in Italia l’età media dei pazienti deceduti positivi sia di 79 anni. In percentuale, il virus colpisce maggiormente gli uomini, oltre il 60% delle vittime.

Quindi, la fascia maggiormente colpita riguarda anziani tra gli 80 e 89 anni.

Con l’influenza, i soggetti maggiormente a rischio sono i bambini, le donne incinta, le persone con condizioni patologiche croniche. Il virus sembra non avere impatto forte sui bambini.

L’80% dei casi sono di bassa gravità o asintomatici, il 15% casi gravi e il 5% casi critici.

  1. Cosa succede a chi contrae l’infezione?

    Il Covid-19 colpisce il sistema respiratorio e produce tosse, febbre e altri sintomi molto comuni all’influenza. Il virus può provocare però un’infiammazione dell’epitelio, il tessuto che permette il passaggio dell’ossigeno dai polmoni ai globuli rossi, provocando un’insufficienza respiratoria che comporta il ricovero in ospedale. 

Gli effetti dell’influenza possono essere completamente evitati grazie al vaccino. In attesa di un vaccino che permetta di arginare il contagio, è necessario continuare ad utilizzare le misure di sicurezza, come distanziamento sociale, mascherine e guanti. È molto importante anche limitare al minimo i contatti con i propri specialisti, utilizzando strumenti di telemedicina per comunicare con loro. Tra le vittime del virus purtroppo ricordiamo anche molti medici ed operatori sanitari.

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