Salute e social media: gli studi presentati al congresso organizzato dall’Istituto Mario Negri

Il web ormai è un comune strumento alla portata di tutti, esso è in grado di influenzare il comportamento delle persone sotto diversi aspetti. Nel convegno “Comunicare la salute ai tempi dei social media” organizzato dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri si è discusso dell’impatto dei social media sul comportamento del paziente e dei soggetti appartenenti al suo indotto sanitario.

Il dibattito ha affrontato differenti aspetti riguardo l’importanza delle nuove forme di comunicazione per promuovere l’informazione sanitaria e la partecipazione del cittadino. L’iniziativa ha coinvolto diversi esperti, tra cui Eugenio Santoro – Istituto Mario Negri (ed advisor di Plusimple), Silvio Garattini, Maurizio Bonati, Paola Mosconi, Daniela Rodorigo, Roberta Siliquini, Luca De Fiore, Cristina Masella, Andrea Farinet, Isabella Cecchini, Walter Quattrociocchi, Cristina Cenci, Alberto Contri, Guendalina Graffigna, Roberto Ascione, Alessandro Lovari.

Sul paziente si è detto che egli intreccia informazioni da diverse fonti, oltre al medico, prima di arrivare ad una decisione di salute. Inoltre, è stato riportato che l’ausilio di internet come fonte d’informazione è in continuo aumento (circa due punti all’anno di crescita) mentre la richiesta d’informazioni ad un professionista specialista è in calo (tre punti percentuali tra il 2014 e il 2015). Resta come riferimento principale per la ricerca d’informazioni il consulto verso il medico generico/di famiglia.

C’è d’aggiungere che, a causa del fenomeno del “confirmation bias”, l’utente molto spesso cerca informazioni che possano confermare la propria tesi, senza badare sulla validità delle informazioni stesse. Questo può permettere la proliferazione di bufale, come quelle relative all’utilizzo dei vaccini. Infine si è detto che il web può offrire la possibilità di sfruttare le esperienze e i contenuti condivisi dal singolo per implementare azioni per la collettività. Un esempio è il caso trattato nell’articolo “L’iniziativa popolare sul tumore al seno presentata all’ASCO 2016”  presente sul nostro Blog.

Sulle organizzazioni si è detto che il web è un potenziale strumento per agganciare utenti giovani. Annualmente le ASL si affidano sempre più all’utilizzo dei social media (si è passati dal 36%  del 2013 al 53.24% del 2015) e il canale più utilizzato risulta Youtube. Questo perché le strutture hanno già i contenuti video realizzati in passato che possono essere sfruttati.